Il 75° Anniversario della Liberazione cade quest’anno in una situazione eccezionale di pandemia diffusa, che ha svuotato tutti gli spazi della vita sociale e relazionale. Il tradizionale e grande corteo di Milano traslocherà dalla piazza fisica alla piazza virtuale, dalle strade alle case. Il 25 Aprile ci si affaccerà alle finestre e ai balconi per cantare tutti insieme Bella Ciao. Accadrà in tutte le città, in tutti i paesi e i borghi d’Italia, come mai è successo nella storia del nostro Paese. Un evento straordinario, indimenticabile, che congiungerà la Liberazione dal nazi-fascismo a quella dal virus. E non solo dal virus, perché occorre liberare la terra, gli alberi, l’acqua, il cielo, il lavoro: Rinascere, finalmente.

In tutti questi ultimi anni mi sono occupato, con una certa continuità, di “memorie della Liberazione”. Ho realizzato, insieme all’amico Ivano Casati dell’ANPI Barona di Milano, una serie di progetti mediali, che hanno dato luogo a un piccolo, ma significativo patrimonio di narrazioni e conoscenze. Si tratta di materiali in buona parte già incorporati nel sito, ma qui vorrei presentarli in un sintetico quadro d’insieme e renderli accessibili unitariamente. Il percorso, che intende essere un occasione di accompagnamento al prossimo 75° Anniversario della Liberazione, si articola su tre momenti memoriali e comunicativi diversi: le storie di alcuni ultimi Partigiani, le Lapidi Partigiane, i ricordi del 25 aprile 1945. Ho provato a rappresentare tale percorso nel video che segue.

Storie di Partigiani

A partire dal 2012, abbiamo raccolto tramite video intervista i racconti di Resistenza degli “ultimi” cinque Partigiani iscritti alla Sezione ANPI Barona di Milano. Fa eccezione Giuseppe Dozio, trasferitosi negli anni ’60 a Baggio. Le interviste, montate poi con materiali d’archivio, si focalizzano sui ricordi dell’esperienza partigiana in senso stretto, ma fanno emergere anche atre dimensioni della vita personale dei narratori. Le succinte notizie relative a ciascun Partigiano testimone sono desunte dal preziosa pubblicazione “Libertà tra i Navigli” curata dalle Sezioni ANPI della Zona 6 di Milano. Tra le virgolette il nome di battaglia.

Mario Ciurli “Mariet (1925). Non è stato solo Partigiano, oggi Presidente onorario dell’ANPI Barona, ma anche pugile, ciclista, poeta e un po’ cantante. E’ diventato antifascista in fabbrica, all’Isotta Fraschini, e ha combattuto tra la Valle d’Aosta e l’Adda.

Filippo Davis (1924-2018). Nato a Il Cairo d’Egitto, vola prima nei cieli come elettromeccanico di bordo dell’Aeronautica, poi è Partigiano di montagna con la IV Divisione Canavese degli Alpini comandata da Cino Moscatelli. Durante l’intervista, alcuni mesi prima di morire, parlando dell’ANPI ha detto: “Me ne vado contento, perché so che rimane qualcosa di sano, di salutare”. A Filippo ho dedicato un mio articolo in questo sito.

Giuseppe Dozio “Mirko” (1928-2017). Nato a Lambrate, nel 1937 si trasferisce con la famiglia alla Barona. E’ un ragazzo molto coraggioso. A soli 16 anni partecipa ad azioni di sabotaggio e disarmo che si svolgono nel quartiere, trasferisce armi con vari sotterfugi ai G.A.P. di Milano. Ricercato dalla polizia fascista, nell’aprile del ’44 raggiunge la Val d’Ossola, dove combatte con le formazioni Garibaldine sino alla Liberazione. Nel 1950 entra all’A.T.M., partecipando all’attività politica e sindacale. Nel 1953 sposa Gabriella Baldisan, conosciuta a Intra durante il ritorno trionfale dalla Val d’Ossola a Milano. L’interesse della testimonianza risiede anche nella parlata milanese, spiccia e colorita, di Giuseppe.

Altri racconti

I due video che seguono contengono dei brevi frammenti tratti dal documentario “Tracce resistenti”. Essi provengono dai materiali, per il resto non montati, delle lunghe interviste video, che sono stati poi raccolti in due Dvd disponibili presso l’ ANPI Barona. Ci è sembrato utile riproporli autonomamente perché rappresentano, pur nella loro brevità, esempi lampanti della ricchezza umana e della personalità attraente di cui Aldo e Pierfranco erano dotati.

Aldo Marchi “Marco” (1925-2013). Nasce in provincia di Mantova ed è Partigiano combattente nella “bassa”. Si trasferisce poi a Milano, dove lavora in proprio come commerciante, portandosi sempre dietro il sorriso, l’arguzia, il calore e la generosità della terra in cui è nato. E’ stato per tanti anni l’amato Presidente dell’ANPI Barona.

Pierfranco Vitale “Angelo” (1926-2015). Era figlio di Maria De Benedicite e Luigi Vitale, cui lo Stato di Israele ha dedicato 18 alberi per aver salvato vite di ebrei dalle persecuzioni naziste e fasciste. Partigiano di città in zona Barona e Giambellino. Amava la musica classica e quella di Mozart su tutte. Insieme a Claudio Ricordi, per anni ha condotto ogni domenica mattina, dai microfoni di Radio Popolare, una rubrica di musica classica. E’ proprio in questa veste che lo vediamo comparire nel video, con la sua voce gentile e ironica, la barba bianca, il viso affabile ed espressivo di un gran bel signore.

Tracce Resistenti: le Lapidi Partigiane

Il nostro percorso tra le storie per il 75° Anniversario della Liberazione prosegue con “Tracce resistenti”, un video del 2013 dedicato in parte significativa alle Lapidi Partigiane. Ogni anno, poco prima del 25 Aprile, i compagni dell’ANPI Barona fanno “il giro delle lapidi” del quartiere per posare le nuove corone, togliendo quelle vecchie ormai rinsecchite. Un rito laico e “religioso” insieme. Lapidi a volte rese illeggibili dal tempo, non raramente oggetto delle profanazioni fasciste, e che richiedono quindi cure e attenzioni vigili. Pietre che raccontano una storia, un luogo, un gesto, davanti alle quali dovremmo sostare più di quanto riusciamo a fare, sempre con il pensiero altrove, sempre presi da qualcos’altro. Sollevare la testa mentre si passa e rivolgere almeno un saluto: “Ciao, mio Partigiano”.

Le lapidi non sono soltanto presidi della memoria, ma posso anche farsi corpo artistico e nuova comunicazione. E’ il caso di Giovanni Rubino, che con il suo progetto Farememoria riproduce su carta la forma e il contenuto della lapide attraverso tecniche di ricalco. Non è una semplice copia, ma un modo nuovo di scrivere o riscrivere la memoria e soprattutto di porgerla agli altri. Il video riprende Giovanni mentre esegue, stando in piedi su una scala, un’azione di frottage su una lapide posta sul muro di una casa di Via Biella, sempre in Barona. La lapide è dedicata alla memoria del Partigiano Guido Cimini, che abitò in quella casa e mori nel campo di sterminio di Dachau.

Giorni di Liberazione

Giorni di Liberazione è un progetto volto alla creazione di un archivio contenente i ricordi di chi, allora ragazzo/a, visse le giornate drammatiche della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Insieme agli ultimi partigiani rimasti, la memoria di quel periodo può ancora contare sulle testimonianze di uomini e donne che oggi hanno almeno 80 anni. Nel giro di un decennio anche questa memoria inizierà inevitabilmente a perdere i propri testimoni e narratori. Appare quindi importante, finché siamo in tempo, raccoglierla e conservarla, potendo essa contribuire a migliorare la conoscenza di momenti cruciali della storia del Paese.

La copertina dell’archivio dei ricordi del 25 Aprile 1945

Le testimonianze

Sono state raccolte ad oggi, tramite intervista audio, 28 testimonianze, per lo più di persone di Milano. Chi lo desidera può aggiungersi ad esse inviando una mail a sandro.lecca@fastwebnet.it.

Ciascuna di tali testimonianze ha dato luogo a un articolo di carattere “multimediale” contente la trascrizione dell’intervista, il file audio della stessa, il ritratto fotografico della persona intervistata, immagini di archivi familiari o pubblici. Qui di seguito l’elenco dei nomi degli intervistati cliccando sui quali si può accedere direttamente ai contenuti dei singoli articoli.

Silvestro Della Rocca, Vera Vincenzi, Luigi Aielli, Silvio Gualtieri, Cesare Cucchi, Arnalda Sangregorio, Renata Palocci, Giuseppe Rossi, Luigi Del Carmine, Camillo Lanzoni, Liliana Monasso, Giancarlo Gatti, Pierangelo Pasciuti, Maria Teresa Schettino, Lidia Tebaldi, Giorgio Ferrari Bravo, Adolfo Pugliese, Gaspare Jean, Italo Barbieri, Costanza Zappa,  Elisa RadiceEnrico CasatiMaria Brambilla, Paolo Tassi, Ermanno Pozzoni, Elio Andenna, Licia Rognini, Giancarlo Tagliaferri

Ci piace concludere il nostro percorso con un mio breve video girato in occasione della manifestazione del corteo milanese del 25 Aprile 2018. Quest’anno ci mancherà proprio questo, quella coreografia di corpi, di voci, di canti, di balli, di musiche, la gioia di ritrovarsi insieme l’uno accanto accanto all’altro accomunati da un idea di mondo e di libertà. Nonostante Covid-19, che sembra il nome di un bombardiere, il 75° Anniversario della Liberazione sarà una festa bellissima, un evento destinato a rimanere nella memoria e nella storia dell’Italia.

Milano, 14 Aprile 2020