Maria Teresa Schettino (1935)
Quando c’è stato il 25 aprile c’è stata una gran sparatoria, tra via Voltri, via Ovada. Mi ricordo che è arrivato un camion, con il prete e due persone, c’erano diversi morti a terra. Uno lo prendeva per i piedi, l’altro per le spalle, e lo buttavano sul camion. Io ero bambina, e guardavo e dicevo “Mamma mia che brutta fine”. Mi era rimasto molto impresso, e ce l’ho in mente ancora adesso. Per dire “Guarda cosa siamo, siamo un bel niente e tanta cattiveria”.
Mi ricordo anche un altro fatto, successo in viale Famagosta. Lì c’era un fosso che attraversava e portava tutta l’acqua nei campi, allora Famagosta non era un viale finito, era campagna. E a terra c’era un fascista ucciso. I capi dei partigiani erano andati a prendere la figlia e l’hanno portata davanti al cadavere. Io guardavo, mi ero messa in mezzo alle gambe degli uomini per vedere cosa succedeva. E ho sentito che le han detto a questa qui “Devi dire che tuo padre è stato un traditore”. Dentro me dicevo “Mamma mia, io a mio padre non l’avrei mai detto”. Però con la pistola puntata questa qua l’ha dovuto dire, sul cadavere del suo padre. E quella roba lì io ce l’ho sempre in mente.