“Voci da Nuoro” è un percorso di immagini e parole che raccontano una piccola grande città come Nuoro, capitale urbana e culturale della Sardegna centrale.  Non un ritratto unitario o esaustivo, ma un insieme di sguardi e di voci, di luoghi e di persone, che compongono alcune tessere del complesso mosaico nuorese. Una mappa fatta di tracce.

Le tracce erano inizialmente le voci di uomini e donne di Nuoro che ho avuto modo di intervistare negli ultimi anni. Le loro testimonianze sono poi confluite  nel mio libro “A viva voce” pubblicato da Condaghes.  Più di recente, ho sentito il desiderio di aggiungere a queste tracce sonore delle tracce visive. Ho scelto dei brevi brani dalle diverse interviste, tenendo anche conto della qualità purtroppo non sempre passabile dell’audio.  Durante le feste di Natale 2016 ho quindi iniziato a girare delle immagini di Nuoro con la mia macchina fotografica (una Sony Nex 7).

Voci che cercano immagini

Un procedimento un po’ insolito, a ben vedere, perché in genere, quando si fa un documentario, si parte da delle immagini audiovisive, cioè già insonorizzate. In questo caso ci sono delle voci, dei file audio, che cercano delle immagini. E non è detto che le trovino. E non è detto che debba esserci sempre e necessariamente una stretta corrispondenza tra quello che si vede e quello che si sente.

Io comunque ci provo, a cercare queste immagini. Mi piace l’idea di metterle al servizio di suoni, di voci, che hanno avuto un’altra origine. “Voci da Nuoro” è quindi un progetto in divenire, la cui evoluzione dipende essenzialmente da come e quando, vivendo a Milano, riuscirò a guardare Nuoro in compagnia di queste voci amiche.

Il primo sguardo è sulle case  del quartiere di Nugoro Nobu (Nuoro nuova), con la voce di Franca Marchi Satta, un’anziana e simpaticissima signora, ex insegnante, che ha dato e continua a dare molto alla vita sociale e culturale del capoluogo barbaricino.