Piazza Vigili del Fuoco, incastrata tra un Media World e un’Esselunga, è la piazza delle famiglie che abitano le pregevoli case immerse nel verde
dell’adiacente Parco Rubattino.  Qui s’inoltra un bel viale pedonale di platani dedicato a Maria Grazia Cutuli, la giornalista del Corriere della Sera assassinata in Afghanistan dopo gli attentati alle torri gemelle di New York del 2001. Il viale congiunge la piazza al fiume Lambro, che scorre sotto la tangenziale est. Oltre il cavalcavia si estende l’immensa area dismessa della ex Innocenti, grande luogo della storia industriale di Milano.

La toponomastica locale – via  Caduti di Marcinelle, via Caduti in Missione di Pace – accentua la dimensione di memoria che aleggia nella zona. Camminando nel viale si avverte come un senso di dolce melanconia, accompagnato dal cinguettare degli uccelli e dal rumore degli aerei che decollano dal vicino aeroporto di Linate. C’è il sole, è una bella giornata di Aprile. 

Come un grande cortile

Alle tre e mezza del pomeriggio piazza Vigili del Fuoco è vuota, inondata di luce, ma inizia ad animarsi di presenze, di passaggi, di voci, anche straniere. E’ uno spazio, un’inquadratura fissa prolungata, che si riempie un po’ alla volta, una cornice provvisoria di frammenti di storie in transito.

Un’ora dopo, la piazza è la piazza dei bambini e dei ragazzi, dei loro giovani genitori, dei loro nonni, di qualche badante. Le voci e i rumori dei giochi rimbalzano da un punto all’altro, avvolti dal gorgoglio incessante dell’acqua e degli zampilli della fontana. Un’acustica serena, come la piazza. Una piazza intima, spazio di ritrovo e incontro delle famiglie che abitano nel parco, come un grande cortile dove la città finisce e incomincia.