Un dipinto murale alto dieci metri raffigurante una giovane donna partigiana con le braccia incrociate, il volto aperto e sorridente.Un’enorme cupola rotonda che ricopre quasi l’intera piazza come una grande astronave. Il Barrio’s Cafè, il centro sociale giovanile dove ogni giorno – tra musica e teatro, eventi e birre – succede sempre qualcosa di bello. E l’Astronave, appunto, il centro anziani con i balli scatenati del giovedì.

Siamo a piazzale Donne Partigiane, quartiere Barona, forse il primo spazio pubblico in Italia dedicato alla memoria delle donne che combatterono per la libertà e la democrazia. Piazzale, ma per noi piazza, piazza “resistente” di Milano città medaglia d’oro alla Resistenza.

La piazza dell’Astronave

Sono le quattro del pomeriggio di giovedì 28 Aprile 2016, la piazza è un po’ vuota, fatta più di passaggi e brevi soste che di permanenze, ma l’Astronave è piena di anziani danzanti. Un interno molto vivace e chiassoso, che è parte integrante della vita della piazza, anche se da essa fisicamente separato. Come tutto il Barrio’s, che è piazza della socialità articolata in spazi diversi, di interni ed esterni tra loro comunicanti. E mi dicono che a volte il ballo esce dal circolo per animare l’intera piazza. 

All’imbrunire iniziano ad arrivare alla spicciolata i giovani dei gruppi musicali che suoneranno a partire dalle dieci di sera, prendendo il posto degli anziani, che tornano a casa. E piazzale Donne Partigiane cambierà, sino a notte fonda, la sua colonna sonora e le sue parole. Luogo di culture, di eventi, di suoni, di memorie, di corpi di tutte le età nella cosiddetta periferia di Milano.