Nel 2012, la giunta del Comune di Milano ha dedicato i giardini di piazza Durante alla memoria di Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio”.  Fausto e Iaio, diciottenni, furono uccisi con otto colpi di pistola da estremisti di destra rimasti ignoti la sera del 23 marzo 1978 in via Mancinelli, nei pressi della piazza, zona Casoretto. I tempi bui degli “anni di piombo” sono lontani, nella piazza la vita scorre tranquilla e forse anche immemore di quei tragici fatti per i frequentatori di oggi.

La piazza interrotta

Piazza Durante è bella, ha una sua certa eleganza austera, un po’ da centro storico, che contrasta con l’habitat periferico delle vicine via Leoncavallo e via Padova, una commistione urbanistica peraltro frequente a Milano. E’ una piazza-giardino abbastanza ben curata, con gli alberi, le siepi, i vialetti interni, le numerose panchine. Una piccola oasi, un triangolo verde,  dove poter sostare serenamente, da soli o insieme ad altri.

Eppure anche piazza Durante, come diverse altre piazze e piazzali milanesi, è ferita dal traffico veicolare, con l’asse di viale Lombardia che la taglia in due, facendone una piazza interrotta. C’è persino il distributore di benzina.

E’ che Milano, forse da sempre, ha un’impronta di città fondata più sul traffico che sulle piazze, più sul muoversi che sullo stare fermi. Come se lo spazio fisico, concreto e irripetibile della piazza fosse un contorno, quello che resta, dello spazio mobile e astratto dei flussi.