“Come le nuvole” è un video fatto di nuvole e parole. Le nuvole sono quelle del cielo di Nuoro che ho ripreso con la videocamera quasi sempre dal balcone di casa mia. A parte una volta, con le nuvole riflesse in una pozza d’acqua piovana in strada. Le parole sono quelle di donne e uomini anziani, per lo più di Milano, che ricordano i giorni della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo vissuti da piccoli. Nuvole e parole di libertà, che viaggiano insieme nel tempo e nello spazio: dal 25 aprile 1945 ad oggi. 

Si vedono le nuvole che vanno mentre si sentono le voci di memorie che restano. A breve anche quelle memorie, come già è successo con i partigiani, non avranno più testimoni diretti. E’ che la vita semplicemente arriva e se ne va, come le nuvole. Per questo motivo, con Ivano Casati, abbiamo raccolto, nel corso di qualche anno, i ricordi di persone che nel 1945 erano fanciulli o fanciulle. Diversi di loro nel frattempo sono scomparsi. Le 30 testimonianze effettuate tramite intervista narrativa hanno dato luogo, via via, ad altrettanti articoli riuniti nel progetto Giorni di Liberazione.

I racconti a viva voce di “Come le nuvole” sono costituiti da brevi brani tratti da 10 delle 30 interviste realizzate. Le nuvole ascoltano silenziose quelle parole salire dalla terra. Sono parole rammemoranti spesso dolenti, che raccontano  di paure, di esecuzioni, di morti ammazzati. A volte tra le nuvole bianche si aprono gli squarci azzurri della festa, delle musiche e dei balli di felicità per la fine dei tempi orribili della guerra e della dittatura fascista. Ma a prevalere sono le nuvole grigie, buie, come se in quei giorni dal cielo continuasse a piovere sangue. L’ultimo sangue, forse inevitabile e necessario, epilogo di una lotta di liberazione che è stata anche una guerra civile. Accanto alla gioia di quegli straordinari giorni c’erano quelle nuvole minacciose che riempivano gli occhi impauriti di quei bambini di Milano o di Torino.

Buona visione e Buon 25 Aprile 2024 a tutti.