Sembra che la nuova piazza Gino Valle, inaugurata alla fine di maggio del 2015, sia la più grande piazza di Milano. Ma anche una delle più vuote. In questa enorme spianata in leggero declivio, dove un tempo sorgeva la mitica fabbrica dell’Alfa Romeo, si vede davvero poca gente camminare e sostare.
Gli unici veri utilizzatori della piazza sono i giovani skaters, che la percorrono velocemente da cima a fondo sfruttandone la pendenza. E i tre grandi edifici quaternari, con i tetti rigorosamente sghembi, che vi si affacciano muti.
Una piazza tutta visiva, per gli occhi, un po’ surreale, come in un film di Michelangelo Antonioni. Una piazza di architetti per architetti. Lo spazio ideale per girare uno spot televisivo. Per fotografare una modella. Per farsi un selfie e poi andarsene. Un bellissimo non luogo.
Sulle ceneri dell’Alfa Romeo
Qui al Portello si distendevano a perdita d’occhio i capannoni industriali dell’Alfa Romeo, la più grande fabbrica di Milano, nata nel 1906, chiusa nel 1986, finita di demolire nel 2004 nell’indifferenza generale. Di questa più che secolare memoria storica la piazza non conserva la minima traccia, quasi nutrisse un senso di colpa nei suoi confronti. Milano, che io sappia, non ha un museo, un centro di conoscenza specifico dedicato alla sua straordinaria storia industriale e operaia.
Ho voluto usare come colonna sonora del video i rumori e le voci battagliere di quel luogo cancellato e sostituito da un altro molto più silenzioso e rarefatto, anche se più glamour. Voci e parole di un passato passato per sempre, che commuovono. Sarà nostalgia, ma in questi tempi la nostalgia più aiutare a vivere decentemente.
Appena poco più in là, oltre lo scenografico “ponte” che scavalca il sempre trafficato viale Renato Serra, il centro commerciale di Piazza Portello, progettato dallo stesso Gino Valle. E qui la città torna a farsi piazza, con le sue nuove e frequentatissime piazze che sono i centri commerciali.