Piazza Bausan, periferia nord-ovest di Milano, presenta una morfologia perfettamente circolare, articolata su anelli concentrici: il marciapiede e la strada, le rotaie del tram, il giardinetto centrale con la fontana e il monumento ai caduti della prima guerra mondiale. Tutta una geometria rotonda disegnata con il compasso.
La sensazione è che piazza Bausan non sia più il centro pulsante della Bovisa, quartiere ex industriale ed ex operaio, che con i suoi grandi gasometri dava la luce a tutta la città. Il design, con l’università Politecnico, le attività creative e del terziario avanzato hanno preso il posto del gas, delle manifatture, degli orti. Hanno creato nuovi luoghi di aggregazione, altre centralità, che con l’antica piazza sembrano avere un rapporto del tutto occasionale, di transito.
C’è qualcosa di sospeso in questa piazza. Non è più la vecchia piazza alla fine di Milano, non è diventata la piazza di riferimento per tutto il nuovo che le è nato intorno. Sembra una piazza fantasma infastidita del presente.
Piazza Bausan, come tante altre piazze storiche di Milano, è il luogo di sosta degli immigrati stranieri: per mangiare un panino, scambiare due chiacchiere, riposarsi. E non manca il ristorante cinese, che fa cucina italiana. A volte penso che se non ci fossero gli immigrati le nostre piazze sarebbero ancora più vuote.
Il tram 2
Il tram 2 fa capolinea poco prima di entrare nella piazza, che poi percorre vuoto con il solo conducente a bordo. Rimane fermo ai bordi della piazza, aspettando il fratello, che arriverà fra una decina di minuti. Un tram parte, un altro arriva. Sono questi movimenti che fanno il senso del luogo, che immettono un silenzio, un’attesa.
Uno straordinario spettacolo visivo e sonoro tutta questa ferraglia ormai secolare, che si muove in tondo a ritmi regolari, scivolando come un enorme millepiedi. Arriva rumoreggiando da lontano, dal sud della città, dalla Barona, va da periferia a periferia. La piazza non è più però il misterioso finis terrae di una volta, lo spazio di quell’altro mondo un po’ infame che era la Bovisa agli occhi dei milanesi di Milano. E’ che adesso la città non finisce mai, si è fatta città infinita. Piazza Giovanni Bausan è il vecchio cuore di una Bovisa che è Milano.