Via XX Settembre è una via del centro storico di Nuoro. Procede quasi parallela, in leggero declivio, al vicinissimo Corso Garibaldi, ma con questo non ha nulla da spartire. “Palazzi al Corso, quasi spelonche in via XX Settembre”, scrive Giacomo Mameli in Hotel Nord America. Siamo verso la fine degli anni venti del secolo scorso, quell’hotel non era un albergo, ma una casa di tolleranza, che venne chiusa nel 1958. Il suo posto giusto non era il Corso, ma la via XX Settembre, al civico 8, nascosto agli sguardi dei benpensanti. Il bordello doveva stare là dietro, tra gli odori e i piccoli traffici de “Su gutturu ‘e furreddu” (il vicolo del forno), come chiamavano gli anziani quella via.
Ma in via XX Settembre non c’è stato soltanto l’albergo del piacere. Sembra addirittura – secondo alcuni, come Remo Branca – che qui sia nata Grazia Deledda, prima che la famiglia si trasferisse nella nuova e più grande casa di Santu Predu quando lei aveva meno di due anni. Qui ha trascorso la sua fantastica infanzia Mario Ciusa Romagna, come lui stesso racconta nel bellissimo La pietra e il muschio. Affacciato al balcone della casa, “lo scrittore vedeva l’orologio del campanile della cattedrale” ricorda la figlia Maria Elvira Ciusa in I messaggi non arrivano all’alba. “E di notte quell’occhio luminoso, da cui scendeva il battito delle ore, suscitava in lui incanti lontani nel silenzio immobile dell’oscurità”. E qui ha abitato, in una casa all’angolo con la via Massimo d’Azeglio, l’uomo politico e scrittore Massimo Dadea. Nel suo libro di memorie La maledizione libertaria rimpiange il microcosmo comunitario de “su gutturu”. Quel vociare sommesso che nelle notti d’estate “si levava dai piccoli crocchi che si formavano sull’uscio delle case… La strada era il vicinato”.
I video della Mappa Letteraria Nuoro
Le voci e le vite della Nuoro letteraria risuonano quindi anche nella stretta e dimessa via XX Settembre, e non solo nel contiguo e più blasonato Corso. Esse ci invitano a guardare con occhi diversi e più curiosi questo antico vincolo privo di attrattive particolari, ma certamente ricco di storie e memorie. A questo, in fondo, serve la Mappa Letteraria Nuoro: un invito a lasciarci “toccare” e meravigliare dai luoghi che i nostri sguardi incontrano ogni giorno.
Dopo Le rocce di Grazia e Birghìnes, “Su gutturu ‘e furreddu” è il terzo video della Mappa Letteraria Nuoro, altri seguiranno. L’idea è di combinare le citazioni letterarie contenute nella mappa con le immagini video dei luoghi cui si riferiscono, colti nella realtà odierna. Le citazioni – ovvero parti di esse – compaiono come brevi testi sovrascritti alle immagini in forma di sottotitoli. Alla geolocalizzazione letteraria si accompagna così una geolocalizzazione audiovisiva, che arricchisce il contenuto di conoscenza della mappa. Un luogo si può benissimo raccontare e leggere con le sole parole o con le sole immagini. Ma ci sono cose di quel luogo che le parole o le immagini da sole non dicono. Parole e immagini messe insieme posso dirci, io credo, qualcosa di più e di diverso del luogo che raccontano.
Articolo ripreso dal mio sito Mappa Letteraria Nuoro