Spazio Ilisso è là dove batte il cuore antico di Nuoro, del suo compatto “distretto” culturale fondato sulla prossimità. E’ appena dietro piazza Sebastiano Satta, a due passi dal Museo d’arte Man, dalla casa museo di Grazia Deledda, da quella natale di Francesco Ciusa, e da altro ancora. Nuoro è città di musei, di case che diventano musei, luoghi della cultura, memoria non sbiadita e perseverante o “resistente” dell’Atene sarda che fu.

Il nuovo spazio nasce a Casa Papandrea, uno dei rari esempi di architettura in stile Déco della città, recuperata dopo anni di abbandono con un restauro filologico da parte della Casa Editrice Ilisso. Ha un bel giardino con delle belle piante, delle palme, delle belle pietre, delle belle geometrie mosse. Il sole ventoso del pomeriggio infiamma i colori dell’edificio e delle case dei dintorni, come un paesaggio d’ocra.

Spazio Ilisso viene inaugurato il 14 dicembre 2019 con una grande mostra dedicata alla fotografa Marianne Sin-Pfältzer. Nata in Germania, moglie per breve tempo di un coreano, del quale conservò il cognome Sin, morì sarda il 27 agosto 2015 a Nuoro, di cui era divenuta cittadina, dopo essere stata investita da un’auto inconsapevole. Aveva 89 anni, decine di migliaia di scatti fotografici di una lunga vita vissuta nel corpo a corpo con le immagini, con il mondo, con l’amata Sardegna. Sembra che negli ultimi anni fotografasse le nuvole, meravigliose nei cieli sardi, leggere e insieme austere, come le sue foto specchio della sua terra.

Un luogo magico

Anch’io, che in quei giorni mi trovo a Nuoro aspettando il Natale, ho il mio accaldato corpo a corpo con i corpi e le immagini smartphone che nel giorno dell’inaugurazione affollano il nuovo spazio riempiendolo come un uovo. Che è sempre un bel giorno, una festa, un ritrovarsi, un seme di futuro. Bella gente, bei modi, abbracci e sorrisi nei stupefacenti corpi e paesaggi ritratti da Marianne.

Due ore emozionanti, e Spazio Ilisso è già un luogo dell’anima, una magia, un raccogliersi. Io sono uno di quelli che “un luogo o ti prende subito o non ti prende più”. E se ti prende subito non smetterà mai più di prenderti, presa dopo presa, nel tempo, sempre la stessa presa della prima presa. Un posto dove semplicemente stare. Una panchina, un libro in mano, il silenzio, gli uccelli, il cielo, gli alberi, i muri. E la bella musica di un compositore sardo di grande talento, Paolo Angeli, che da povero filmaker amatore quale sono ho “rapinato” da You Tube, usandola come colonna sonora del mio piccolo video. Sì, tutte le volte che mi troverò a Nuoro, passerò di qui, virus o non virus.