Piazza Costantino è collocata nel quartiere di Crescenzago, periferia storica di Milano. Qui il naviglio della Martesana, affiorato prima alla Cascina dei Pomi di Greco, prosegue il suo viaggio nella campagna. E’ un habitat non completamente inglobato nello sviluppo metropolitano della città e che conserva una propria identità un po’ da borgo della “vecchia Milano”.
La piazza è in realtà poco più di un incrocio viabilistico, anche piuttosto trafficato e rumoroso. Diventa piazza, o meglio “piazzetta”, soltanto nel piccolo spazio appartato prospiciente l’edificio nel quale aveva sede il Comune di Crescenzago, prima di essere sciolto nel 1923 e assorbito da Milano. Oggi il palazzo, sottoposto al vincolo e alla tutela della Sovrintendenza ai Beni architettonici e ambientali, ospita alcune associazioni culturali, assumendo le caratteristiche di centro civico. Entriamo nella sede dell’Anpi, ricca di immagini della memoria storica del quartiere, per una breve visita.
Anche per via delle sue ridotte dimensioni, appare forse eccessivo definire piazza Costantino la piazza di Crescenzago, il suo centro simbolico e relazionale. Sembra più che altro funzionare da luogo di smistamento degli spostamenti che attraversano il quartiere.
L identità della piazza appare non completamente dispiegata, rimanendo come soffocata dal traffico che la lambisce e la taglia in due. La piazzetta coincide di fatto, in buona parte, con il ponte sul naviglio che incrocia via Padova con via Adriano. Ma è abbastanza stupefacente osservare come in uno spazio così raccolto passi una molteplicità non solo di mezzi, ma anche di persone, a piedi, a volte correndo, o in bicicletta. C’è qualcosa di “danzante”, in quella peraltro graziosa piazzetta.
Dal lato sud del ponte è bella la vista sulla “riviera” della Martesana, l’antico e ancora vitale legame d’acqua tra la piazza e il resto della città. Qui dev’essere molto piacevole sostare alla domenica o nei giorni di festa, quando il rumore del traffico si attenua. E mentre magari il glorioso Corpo Musicale di Crescenzago, nato alla fine dell’Ottocento, suona “Bella ciao”.