Piazza Carlo Erba di Milano è una piccola piazza appartata nel cuore di Città Studi. E’ dedicata alla memoria del grande farmacista ottocentesco Carlo Erba (1811-1888), nato a Vigevano, ma milanese di adozione. Fu attivo prima in Brera e poi in piazza del Duomo, con una bella e nota farmacia che porta ancora oggi il suo nome. Una farmacia laboratorio, che divenne presto anche stabilimento per la produzione di medicinali sino a quel momento provenienti esclusivamente dall’estero. La Magnesia Erba e il Tamarindo Erba hanno curato intestini e fegati di intere generazioni di italiani, e non solo. Un imprenditore-scienziato come Carlo Erba non poteva trovare che nei pressi dell’Università Politecnico il luogo della sua commemorazione urbana. Insomma, una piazzetta gentile e tranquilla, in qualche modo “curativa” del caos della città, con il nome giusto.

La piazza del Bertoldo

Oltre ad essere dedicata ad un illustre farmacista, piazza Carlo Erba è stata, dal 1929 al 1960, l’indirizzo di un’ altra grande impresa milanese: la casa editrice Rizzoli fondata da Angelo Rizzoli nel 1911. Dal numero civico 6, angolo tra via Pascoli e via Pinturicchio, si accedeva alla direzione e agli uffici della casa editrice, il cui stabilimento si sviluppava lungo le due vie. Qui si stampavano periodici a larga diffusione, come i mitici Bertoldo, Candido, Anabella, Oggi. I volumi dell’enciclopedia Treccani, i libri super economici della collana Bur, i romanzi dei più importanti scrittori italiani. Un grande luogo milanese di produzione dell’immaginario collettivo nazionale.

Una vignetta di Giovanni Guareschi per il Bertoldo, rivista fondata da Cesare Zavattini nel 1936 e diretta da Andrea Rizzoli, figlio di Angelo – Fonte: Progetto Mondo Piccolo

All’inizio degli anni ’60 lo stabilimento Rizzoli di piazza Carlo Erba, divenuto insufficiente, venne trasferito in via Civitavecchia. Dopo la morte del fondatore, avvenuta nel 1970, il proseguimento di via Civitavecchia divenne, a partire dal punto in cui inizia la fabbrica, via Angelo Rizzoli.

Ecco: una piazza, una via, un luogo, non è mai soltanto uno spazio confinato, un orizzonte chiuso. E’ un luogo aperto, che rimanda sempre ad altri luoghi, ad altre storie. Un luogo è un insieme, un paesaggio in movimento, uno scambio di luoghi. Come nell’avventura surreale capitata allo scrittore satirico Giovanni Guareschi, che fu anche uno dei fantastici caricaturisti della rivista Bertoldo di Rizzoli. Salito sul tram 33 per recarsi in piazza Carlo Erba si ritrova a Porta Ticinese, “dove il 33 non può passare neanche se ce lo portano”. Il vecchio tram 33, che con le sue storiche e stridenti “vetture Carrelli” giallo-arancione, continua a scandire il tempo di piazza Carlo Erba, come degli altri luoghi di Milano che attraversa nel suo lungo tragitto.