Piazza del Duomo, con la sua splendida e antica cattedrale di marmo bianco, è di gran lunga il luogo più visto e fotografato (e oggi “selfizzato”) di Milano. Non è soltanto il centro simbolico della storia passata e presente della città, ma è anche la sua “icona” mondiale. Come Times Square per New York o Trafalgar Square per Londra. Un luogo immortalato da milioni di immagini, percorso da un’infinità di passi e di storie, osservato giorno e notte dalle webcam.
Quali immagini cogliere di questa grande piazza che non siano state colte altre milioni di volte? Nessuna, a piazza del Duomo non può nascere nessuna immagine nuova. E’ inevitabile fotografare il già fotografato, riprendere con la videocamera il già ripreso, vedere il sempre visto. Il destino dei “super luoghi” è di essere consumati dalle immagini, ancora prima da quello che vi succede. Ma questa sorta di ipertrofia visiva non disturba, è un rito che fa parte della fascinazione e dell’identità moderna del luogo. Oggi va così, che piaccia o meno: le immagini sono ovunque, sono il paesaggio, la realtà. Non guardiamo il Duomo, ma è il Duomo che ci guarda, che ci chiede di essere fotografato. Magari con i nostri corpi in primo piano.
Milano Legge Milano
Piazza del Duomo, 17Novembre. A mezzogiorno in punto iniziano le letture pubbliche dei tre piccoli gruppi dei volontari del Circolo LaAV dislocati nella piazza. E’ un flash mob letterario urbano, che si volge all’interno di Milano Legge Milano, un progetto promosso da Quarto Paesaggio e Weglint per Book City 2018. Alla stessa ora, e fino alle 12,30, atri gruppi di lettori (in tutto circa 200) leggono altri testi letterari in altri luoghi della città. Sono i testi contenuti nella mappa letteraria interattiva di Milano, realizzata da Quarto Paesaggio attraverso la geo localizzazione di citazioni letterarie (oggi giunte alla ragguardevole cifra di oltre 2.000) riferite a specifici luoghi della città (una via, una piazza, un palazzo, ecc.). Un modo diverso di guardare e leggere Milano e la sua storia.
A piazza del Duomo si parte dal Nuovo viaggio in Italia di Maximilien Misson del 1688 e si arriva al Cinemascope di Arosio e Maimone del 2017. Si attraversa l’Ottocento con Manzoni, Shelley, Gautier, Tarchetti, Romussi. Con I cannoni di Bava Beccaris di Paolo Valera (1899). Il Novecento con Dossi, Gadda, Simonetta, Cederna, Fedrigotti, Crovi, Castellaneta, Pincketts. Visitando la mappa sopra evidenziata si potranno poi leggere tanti altri brani sempre riferiti a piazza del Duomo.
Le voci dei lettori – o meglio lettrici, perché si tratta quasi esclusivamente di voci femminili – si ascoltano al fatica nel chiasso della piazza. L’audio della videocamera sarà pessimo. Alcuni passanti – sempre donne – leggono dei brevi testi che pescano da un cestino. I testi si donano alle voci che si donano ai testi. Tutt’intorno, la frenesia di un bel sabato di sole, mentre in poco più di mezz’ora una sequenza di oltre tre secoli si innalza sulla piazza come una volata di colombi tubanti.